Le parole del Vescovo
Sono per noi oggi le parole di Gesù: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura». Se questo mondo attraversa giorni difficili, l’amore di Cristo ci spinge con maggiore abbondanza di Grazia. Grazia divina che diventa in noi dono d’amore, interesse e dedizione gratuita, impegno per il bene e la giustizia. Grazia che, offrendoci la forza dello Spirito Santo, scende su noi e ci rende testimoni del Vangelo ad ogni creatura. Il Sinodo diocesano si inserisce in questo mandato missionario e diventa la strada per seguire Gesù.
(Dalla riflessione del vescovo Claudio in occasione dell’Indizione del Sinodo)
I temi
I temi presentati in questo testo sono il frutto del lavoro di lettura, analisi e sintesi della Commissione preparatoria. La Commissione, dopo aver ascoltato attentamente le voci contenute nelle tremila pagine di relazioni degli Spazi di dialogo parrocchiali e di ambito, offre alla Diocesi queste piste di lavoro, delineate a partire da quelle tematiche che, tra tutte, sono emerse con maggiore forza. Gli elementi emergenti che danno vita ai temi del Sinodo hanno trovato conferma anche nel lavoro di analisi lessicometrica e scientifica delle relazioni affidato ad alcuni consulenti.
Il contesto sociale e culturale
La Commissione preparatoria, nell’elaborare i temi del Sinodo diocesano, ha evidenziato l’importanza di un discernimento sinodale che tenga conto anche di ciò che ci sta dicendo il nostro tempo: il contesto sociale e culturale in cui viviamo non può fungere solo da sfondo all’azione della Chiesa, ma è il terreno che nutre e fa fruttificare il seme buono del Vangelo. I prossimi testi di lavoro, pertanto, saranno corredati anche da riflessioni di contesto sociale e culturale, per porre il cammino del Sinodo in una prospettiva positiva e propositiva di Chiesa che coglie l’azione dello Spirito dentro le vicende umane e che gratuitamente si mette al servizio del territorio in cui vive.
I Gruppi di discernimento sinodale
Questi temi diventano ora i contenuti da affidare ai Gruppi di discernimento sinodale e saranno successivamente accompagnati anche da domande e provocazioni per renderli attinenti al contesto pastorale della nostra Diocesi. Sono le piste di riflessione che guideranno l’individuazione delle “proposizioni”, cioè le prospettive ecclesiali, gli obiettivi pastorali e le proposte di cambiamento da discutere in Assemblea sinodale.
Le prospettive di fondo
Alcune prospettive fondamentali condivise con la Chiesa tutta vanno tenute presenti per orientare anche i lavori del Sinodo diocesano.
- La conversione in chiave missionaria di tutta la pastorale. Siamo in un periodo di transizione; sarà importante rimanere all’interno di questo processo di cambiamento, investendo convintamente in uno stile missionario. Lo scopo non è la conservazione dell’esistente, ma la promozione delle condizioni che permettono di annunciare anche oggi il Vangelo, di renderlo generativo per le donne e gli uomini del nostro tempo.
- Il volto e lo stile fraterno delle nostre parrocchie perché rendano accessibile il Vangelo alle persone. La comunicazione del Vangelo infatti può avvenire solo all’interno di relazioni affidabili e continuative. Senza affetto – ossia senza un legame che coinvolga profondamente le persone – non c’è fede. Le parrocchie possono rimettere al centro la qualità evangelica delle proprie relazioni: buone, appassionate e gratuite.
- L’inculturazione del Vangelo in un contesto non più visibilmente cristiano nel quale i riferimenti valoriali al messaggio e alla persona di Gesù sono diventati labili. L’incontro con il cristianesimo infatti non avviene più per osmosi e la fede non è più sentita da molti come necessaria per una vita buona.
Alcune attenzioni metodologiche
Nonostante nelle relazioni degli Spazi di dialogo siano emersi moltissimi aspetti rilevanti e cruciali, il Sinodo diocesano non potrà occuparsi di ogni aspetto della vita delle persone e delle comunità cristiane. Si concentrerà, dunque, sugli aspetti fondamentali dell’essere Chiesa diocesana e su come continuare la missione nel contesto attuale. Nello specifico andranno prese in considerazione alcune attenzioni nodali e prassi pastorali da rivedere, da implementare e da auspicare, a partire dalle esigenze della nostra Diocesi.
La realizzazione del Sinodo porta già in se stessa alcuni frutti significativi: promuovere e attuare un autentico esercizio di ecclesialità, di crescita in fraternità, di corresponsabilità battesimale. Il convenire di una Chiesa locale nell’esercizio del discernimento pastorale comunitario è l’espressione visibile della sua vitalità.
Un’attenzione particolare andrà riservata al linguaggio, sia perché siano chiari i termini che comunemente si utilizzano in ambito pastorale e teologico, sia per una maggiore comunicabilità e una migliore comprensione del contesto culturale odierno.
Ci interroghiamo anche su quegli aspetti, soggetti e realtà che non sono emersi in maniera considerevole e che per fedeltà agli apporti giunti trovano poco spazio nei testi finali. Alcuni silenzi, alcuni aspetti solo accennati vanno certamente ripresi, sia per chiederci come mai compaiano così poco, sia per non disperdere questioni rilevanti.
La pandemia e la guerra
Nell’Indizione del Sinodo, domenica 16 maggio 2021, il vescovo Claudio presentava questo momento storico come un tempo dalle molte sfide sociali, culturali e sociali. La lunga stagione del Covid-19, non ancora conclusa del tutto, continua a portarle in evidenza. Negli ultimi due mesi ci troviamo dentro la barbarie drammatica e tragica della guerra: dopo decenni di pace l’Europa torna ad essere implicata nella guerra. Molte sono le domande e i sentimenti della mente e del cuore, mentre con fiducia chiediamo che venga compiuto ogni sforzo diplomatico per raggiungere la pace, che sentiamo come un dono, sia promessa che compito. Che senso ha immaginare il Sinodo diocesano nel tempo di queste due tempeste, il virus e la guerra, diverse ed accomunate dalla paura e dal dolore dei popoli? Potrebbe essere visto come un non rilevante esercizio ecclesiale: i problemi sono ben altri e insormontabili per le nostre forze. Ci sembra che questi drammi rinforzino invece la necessità del Sinodo: il sogno di coltivare insieme la speranza e l’incredibile; il desiderio di una società che si realizza nella giustizia, nella pace e nella riconciliazione e di metterci a servizio come cristiani perché questo avvenga.
La Commissione preparatoria
e la Segreteria del Sinodo diocesano